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Non sono atti opponibili le Circolari pronunciate dall’Agenzia delle Entrate.

Le Circolari emanate dall’Agenzia delle Entrate non sono atti impugnabili né innanzi al Giudice amministrativo non essendo atti di generale imposizione né tanto meno sono opponibili ex art.19 del D.lgs.n°546/1992 davanti al giudice tributario dovendo escludere la natura di atti contenenti una pretesa impositiva.

E’ quanto ha disposto la Suprema Corte di Cassazione in concomitanza della Sentenza N°2850 del 24 febbraio scorso. In particolare, i Giudici di Palazzaccio rievocando un orientamento giurisprudenziale già palesato in altre pronunce hanno precisato che le Circolari emanate dall’Agenzia delle Entrate hanno carattere interno e in quanto tali non possono dirsi vincolanti nei confronti dei terzi né tanto meno possono essere considerate fonti di diritti a favore degli stessi né  di obblighi  a carico dell’Amministrazione finanziaria.

L’orientamento assunto dalla Suprema Corte nella sentenza sopra evidenziata trova la sua ratio in considerazione del fatto che le circolari emanate dall’Agenzia delle Entrate rientrano nel novero delle circolari cosiddette “amministrative” che in quanto tali, non possono essere considerate atti amministrativi strictu sensu ma, piuttosto un mezzo per portare a conoscenza dei destinatari disposizioni di carattere normativo,organizzativo,interpretativo e informativo. Trattasi in sostanza di disposizioni a carattere interno di diversa natura (ordini di servizio, istruzioni, chiarimenti sulla effettiva portata di una norma). La stessa Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha avuto modo di chiarire a più riprese che le circolari sviluppano un’efficacia interna non assoluta nel senso che se un dirigente o un funzionario le disattendono non è detto che l’atto in concreto adottato sia viziato da eccesso di potere e quindi nullo. La circolare, infatti, può essere legittimamente disattesa nel caso in cui risulti palesemente illegittima; infatti, rileva segnalare che in quanto atto interno di natura amministrativa la stessa non può contenere disposizioni contra legem risultando assolutamente inidonee ad incidere sulle posizioni soggettive di terzi a meno che non venga recepita da un atto amministrativo vero e proprio (es. Ordinanza di Ingiunzione).  Per quanto riguarda specificamente le circolari pronunciate dall’Agenzia delle Entrate i principi  richiamati dalla giurisprudenza di cassazione non possono essere disattesi in sede di contenzioso tributario. Infatti, la parte che evidenzia al Collegio tributario adito il contenuto di una circolare disposta dallo stesso Ufficio non potrà avere la pretesa in sede giudiziale che il contenuto della stessa venga necessariamente recepito dal Collegio tributario giudicante; infatti, rientra nella mera discrezionalità del giudice tributario recepire o meno la direttiva richiamata nella circolare dell’Agenzia essendo invece il Giudice tributario vincolato unicamente al precetto normativo da cui evidentemente non può  sottrarsi potendo, invece,  ben disattendere il contenuto della circolare.

I motivi che giustificano tale assunto sono stati da ultimo chiariti dalla Corte di Cassazione  in occasione della sentenza sopra richiamata (Sen. n°2850 del 24 febbraio 2012) in cui i Giudici di Palazzaccio hanno palesato che la finalità delle circolari emanate dall’ufficio è unicamente quella di chiarire dubbi nonché stabilire criteri uniformi per gli uffici dipendenti. Ne consegue che la circolare con cui l’Agenzia delle Entrate interpreti una norma tributaria anche qualora contenga una direttiva destinata agli uffici gerarchicamente subordinati esprime esclusivamente un parere dell’Amministrazione assolutamente non vincolante. Da qui, l’inopponibilità della stessa in sede giudiziale. Nonostante le numerose pronunce della Corte di Cassazione sul tema in occasione delle quali la Suprema Corte ha evidenziato principi giurisprudenziali abbastanza chiari, tuttavia, in dottrina la tematica è tutt’altro che pacifica; infatti, la questione relativa alla effettiva “valenza” delle circolari pronunciate dall’Agenzia dell’Entrate continua a presentare ancora oggi  tratti molto nebulosi.

 

Avv. Giuseppe DURANTE